La storia

Il Concorso Internazionale Voci Verdiane “Città di Busseto” venne istituito nel 1961 da Gianfranco Stefanini, allora sindaco di Busseto, che ne fu promotore insieme al tenore Alessandro Ziliani.
Fin dalle origini, la manifestazione si caratterizzava per la presenza, all’interno della commissione giudicatrice, di sovrintendenti e direttori artistici di importanti teatri d’opera, in modo da offrire ai candidati non solo la possibilità di competere in un concorso a premi, ma anche quella di sostenere vere e proprie audizioni ad alto livello.
La ricerca di un tipo particolare di talento vocale e interpretativo atto ad affrontare il grande repertorio verdiano è dato specifico di questo concorso.

Tra i giovani che, partecipando al Concorso Internazionale Voci Verdiane “Città di Busseto”, hanno poi spiccato il volo verso una brillante carriera si segnalano artisti come Rita Orlandi Malaspina, Angeles Gulin, Antonella Banaudi, Aprile Millo, Deborah Voigt, Micaela Carosi, Hui He, Irina Lungu, Sofia Salazar, Mariana Pentcheva, Jaume (Giacomo) Aragall, Alberto Cupido, Vincenzo La Scola, Giorgio Zancanaro, Ferruccio Furlanetto, Simone Alaimo, Paata Burchuladze, Francesco Ellero D’Artegna, Vladimir Chernov, Michele Pertusi.
Hanno presieduto le varie giurie, nel corso degli anni, personalità di prestigio nel mondo dell’opera: Alessandro Ziliani, Carlo Bergonzi, Fulvio Vernizzi, Raffaello de Banfiled, Gianni Tangucci, Romano Gandolfi, Virginia Zeani, Paolo Arcà, Leyla Gencer, José Carreras, Marco Tutino. Il tenore Carlo Bergonzi, in particolare, ha indelebilmente segnato la fase di crescita e definitiva affermazione internazionale del concorso. Josè Carreras, in tempi più recenti, ha presieduto la giuria in quattro edizioni.

Abbinate al concorso sono state prodotte opere quali I Lombardi alla prima Crociata (1985), Luisa Miller (1986), Rigoletto e La forza del destino (1987), Il corsaro (1988), Il trovatore (1999). Per tali iniziative realizzate a Busseto è giunto il riconoscimento ministeriale, nel 1987, di teatro lirico sperimentale. La produzione è ripresa a partire dal 2000, sempre in qualità di teatro lirico sperimentale, con altri allestimenti: Ernani, La traviata, Il trovatore, Rigoletto. Le edizioni 2009 e 2010 non si sono svolte: in quel periodo, infatti, si erano aperti confronti e verifiche circa l’eventualità, successivamente superata, di rendere biennale la competizione. Nel 2011 il concorso è ripreso e, nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stata messa in scena La traviata.

La giuria dell’edizione 2012 e 2013 è stata presieduta dal grande baritono Leo Nucci – Presidente onorario a vita il tenore Carlo Bergonzi, “principe fra i tenori e miglior tenore verdiano del secolo” (Gramophone’s Lifetime Achievement Award, Londra, 2000) – Direttore artistico, Cristina Ferrari.
Durante l’edizione 2013, anno del bicentenario verdiano, tra i partecipanti sono stati selezionati i giovani solisti del Corso di alto perfezionamento per interpreti del canto verdiano in collaborazione con Fondazione ATER Formazione – Scuola dell’opera italiana. Al termine del corso i giovani artisti sono stati interpreti dell’opera Luisa Miller – una produzione Fondazioni Teatri di Piacenza in coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara e Teatro Alighieri di Ravenna – in scena presso la Piazza Giuseppe Verdi di Busseto il 27 luglio 2013.
L’esperienza si è ripetuta per l’anno 2014 con l’allestimento dell’opera “La Traviata” presso il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto – Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Fondazione Teatro Regio di Parma, Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi – all’interno del Festival Verdi 2014.

Dal 2015 il Concorso Internazionale Voci Verdiane “Città di Busseto” è dedicato in onore e memoria del Maestro Carlo Bergonzi.

Sempre in occasione del Festival Verdi l’anno 2015 ha visto  l’allestimento dell’Opera “Rigoletto” – in collaborazione con Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna – Coproduzione Teatro Regio di Parma, Teatro Comunale di Bologna in collaborazione con il Comune di Busseto.